notizie da altre associazioni…

Assemblea plenaria Si Può Fare!
Il comitato Si Può Fare si riunisce in assemblea plenaria.
All’Espace Populaire (via Mochet, 7), il 4 aprile, alle 20:30.

In previsione della “Prima festa dei Rifiuti Zero”, prevista per il 10 maggio in piazza Chanoux, le associazioni facente parte del comitato e tutti i cittadini interessati sono invitati a partecipare a questa serata informativa/organizzativa.

Breve odg

– Spiegazione struttura della manifestazione/festa
– Elenco banchetti e disposizione
– Definizione dei turni e dei compiti tra i partecipanti
– Produzione e distribuzione materiale informativo

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Dona il tuo 5 x 1000 al Codacons Valle d’Aosta.

Aiutiamo la difesa dei consumatori

CHE COS’E’ IL 5 X 1000
In base al normativa in vigore, il 5 per mille delle imposte dovute allo Stato può essere destinato, a scelta del contribuente, a favore di:

  • Onlus, ONG e cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni e fondazioni riconosciute
  • enti di ricerca scientifica e universitaria
  • enti di ricerca sanitaria
  • attività di assistenza sociale promossa dal proprio Comune di residenza

La scelta del 5 per mille si aggiunge all’opzione del classico 8 per mille destinato allo Stato, alla Chiesa Cattolica e ad altre confessioni religiose che hanno raggiunto un’intesa con lo Stato Italiano.

Aiuta  il Codacons Vda indicando sul  modello 730 oppure sul modello Unico 2014/2013 il codice fiscale  91045920070.

Per ulteriore informazioni non esitate a contattare la nostra sede.

Codice fiscale  91045920070

PRECISAZIONI UTILI IN VISTA DEL VOTO REFERENDARIO DEL 18 NOVEMBRE 2012

Pubblichiamo una parte della nota  di Valle Virtuosa- Comitato del SI  che mette in evidenza le inesattezze presenti in una nota divulgata da un componente del Comitato del No:

1) nessuno ha mai visto i rifiuti scaldarsi in modo autonomo all’interno di una camera chiusa, fino a raggiungere oltre 1000°C, ma se un rappresentante del Comitato del No conoscesse un impianto, siamo pronti a visionarlo ed a cambiare  opinione.

2)Un inceneritore, come qualunque tipo di impianto produce dei residui, nel caso del “nostro” pirogassificatore a 60000 tonnellate di rifiuti in ingresso corrisponderanno circa 2.000.000 di metri cubi di fumi al giorno, per 300 giorni annui, per 20 anni, circa 10000 tonnellate annue di scorie vetrificate da mandare a discarica e 2500 tonnellate annue di filtri classificati come rifiuti pericolosi. Attualmente la regione Valle d’Aosta non ha una discarica per rifiuti pericolosi, ma circolano voci che si sarebbe disposti di trovare una collocazione nella regione.

3) E’ completamente ridicola l’affermazione secondo cui un impianto da 60000 tonnellate annue di rifiuti equivale, in termini di emissioni, a poche automobili.

4) Da un qualunque TMB i residui di processo sono scarti biostabilizzati classificati come rifiuti urbani, che possono essere smaltiti in una comune discarica. Quanti? Meno di 5000 tonnellate annue, contro le 50.000 attuali, cioè meno della metà del pirogassificatore e senza problemi di tossicità.

5) L’impressione è che il Rappresentante del Comitato del no, quando blatera di tecnologie a freddo o a caldo non sappia di cosa stia parlando, l’invito è dunque quello di informarsi prima di dire cose che farebbero ridere un qualunque studente di scuola media inferiore.

6 Riguardo allo scempio costituito dalla discarica è di tutta evidenza che essa è stata prodotta dalla stessa amministrazione che oggi vuole costruire l’inceneritore. Gli odori e il percolato, che costituiscono un grave problema ambientale, tanto da dover vigilare per 30 anni dopo la chiusura, sono dovuti al fatto che tutta la frazione putrescibile, anziché essere trattata separatamente, è stata seppellita assieme alla frazione secca. Di chi è la responsabilità? Dei cittadini che denunciano questa pessima gestione o di chi ha amministrato?

7) Non è ben chiaro cosa proporranno tutti i componenti del Comitato del No sul referendum: spero che non dicano ai cittadini di non andare a votare. Se sono convinti della bontà delle loro idee convincano la gente a votare no.

VALLE VIRTUOSA PROPONE DI VOTARE SI’, senza ambiguità, ritenendo possibile e migliore un’alternativa basata sul rispetto della legge e sui trattamenti a freddo.

I valdostani hanno la possibilità di decidere del futuro della loro terra e della loro salute, possibilità che è loro garantita dallo Statuto speciale di autonomia.

Per approfondimenti è possibile consultare le FAQ,  cioè le domande piu frequenti  al link

Ricordiamo l’appuntamento di Venerdì 5 Ottobre 2012 alle 21 al Villair di Quart con il  dr. Panizza, medico del lavoro di Brescia e membro di ISDE (Associazione medici per l’ambiente) e Raphael Rossi, tecnico torinese specializzato nella gestione dei rifiuti

BENZINA: RISPETTO A 10 ANNI FA COSTA UN INTERO STIPENDIO IN PIU’ ALL’ANNO!!

RISPETTO AL 2002  +1149 EURO ALL’ANNO PER IL GASOLIO E +1046 EURO PER LA BENZINA

I CONSUMATORI SCENDONO IN PIAZZA IL 19 SETTEMBRE PER PROTESTARE CONTRO IL CAROVITA ED IL GOVERNO

Rispetto a 10 anni fa le famiglie bruciano oggi in un anno un intero stipendio in carburanti. La denuncia choc arriva dal Codacons, che ha confrontato i prezzi attuali di benzina e gasolio con quelli in vigore a settembre 2002.

“Esattamente 10 anni fa la benzina costava 1,061 euro al litro e il gasolio 0,859 euro/litro, oggi per la benzina occorre spendere mediamente 1,933 euro al litro e per il gasolio 1,817 euro – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Cio’ significa che un pieno rispetto a settembre 2002 costa oggi 43,6 euro in piu’ per le auto a benzina e addirittura  +47,9 euro per le auto diesel!!”.
Dati che si rivelano “drammatici” se si pensa alla maggiore spesa annua per i carburanti.
“Considerando due pieni al mese il risultato su base annua lascia stupefatti – prosegue Rienzi – Oggi una famiglia  spende mediamente 1046 euro all’anno in piu’ rispetto al 2002 per la benzina, e addirittura +1149 euro all’anno per il gasolio”.
In appena 10 anni un intero stipendio viene oggi bruciato in carburanti – denuncia il Codacons – Contro i rincari selvaggi dei prezzi e la forte perdita del potere d’acquisto dei cittadini, mercoledi’ 19 settembre i consumatori scenderanno in piazza dando vita alla Giornata nazionale di protesta contro il carovita, organizzata dalle associazioni dei consumatori italiane (Associazione Consumatori Utenti, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, con la partecipazione di Coldiretti, Acli Terra e Comitas) che alle ore 12 metteranno in atto davanti Montecitorio una singolare manifestazione di protesta contro il carovita e l’immobilismo del Governo, invitando i commercianti a tenere le serrande qualche minuto a mezz’asta come forma di adesione alla giornata.

ENERGIA: IL GAS POTREBBE COSTARE IL 30% IN MENO NEL NOSTRO PAESE

DA UN INCONTRO CODACONS-AUTORITA’ PER L’ENERGIA NASCE UN’AZIONE DI PRESSING SUL PARLAMENTO PER DIMEZZARE IL PREZZO DEL GAS IN ITALIA

RICORSO AL TAR CONTRO L’AGGANCIO ASSURDO E SPECULATIVO DEL GAS AL PETROLIO

Negli Usa o in Canada il gas costa 2 dollari per milioni di BTU, da noi arriva a costare anche 20 dollari. Così i consumatori italiani pagano speculazione e destrutturazione delle reti distributive e la mancanza di rigassificatori.

Un serrato e proficuo confronto quello di ieri tra un preparatissimo Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, Guido Bortoni, e lo staff tecnico  dei docenti dell’Università Cattolica, capeggiati dal prof. Matteo Temporin,  accompagnati dalla dirigenza del Codacons.
Incredibili le scoperte fatte dai consumatori: il gas che Usa e Canada vendono a Giappone e Cina costa 2 euro all’estrazione e se fosse possibile trasportarlo in Italia e lavorarlo in adeguati rigassificatori anche agli italiani costerebbe almeno il 30% in meno di quel che lo paga il nostro paese e l’Europa in generale.
Ma i trucchi del costo eccessivo sono anche altri: intanto una delibera dell’Autorità che sarà impugnata dal Codacons al Tar del Lazio, la quale prevede che il prezzo del gas sia agganciato a quello del petrolio, le cui quotazioni vengono mantenute artatamente elevate al Brent di Londra dalle speculazioni delle società petrolifere, cosicché anche il gas risulta estremamente costoso.
“Configureremo una truffa vera e propria se non cambierà subito questo assurdo aggancio gas-petrolio, che anche l’Autorità vorrebbe eliminare al più presto – ha dichiarato il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, a seguito dell’incontro – e lo stesso faremo se si proseguirà a basare il prezzo del gas sui contratti take or pay che tengono elevate le tariffe mentre nel mondo si praticano contratti più brevi, cosiddetti spot, che farebbero risparmiare milioni e milioni di euro agli italiani”.
“Ovvio che per avere lo stesso prezzo del gas praticato in Canada occorrono rigassificatori anche da noi – prosegue Rienzi – Purché però siano realizzati nell’assoluto rispetto dell’ambientale e senza preconcette opposizioni”.
Il Codacons ha proposto infine all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas di lavorare insieme per una maggiore e trasparente informazione ai consumatori su come si formano le assurde e spropositate bollette del gas in Italia.