Metti uno scarafaggio a cena

Metti uno scarafaggio a cena
Segnalazioni di brutti “incontri” in un supermercato alimentare valdostano

16/10/2012

AOSTA. Scarafaggi nel reparto Freschi e panetteria di un noto supermercato valdostano. Sono stati fotografati senza il consenso del dirigente e gli scatti sono stati inviati alla nostra redazione. Situazione che ne impedisce la pubblicazione e l’intervista con il direttore da cui, peraltro, è già arrivato il «no» perentorio al dialogo arricchito da avvertimenti di adire le vie legali. La disponibilità al confronto gli avrebbe permesso di spiegare il motivo della presenza di questi insetti che suscitano repulsione e perplessità sull’igiene di ambienti dove dovrebbe imperare la massima pulizia.

Lo spiacevole incidente offre l’opportunità di verificare i programmi sanitari realizzati nei due maggiori ipermercati della Valle.

Al Carrefour, di Pollein, l’igiene della struttura e degli alimenti è garantita da controlli a 360 gradi. Non solo. E’ da poco terminato un corso di formazione del personale relativo alla ‘’sicurezza alimentare”. Ne parla il direttore Donato Frisoli: «Le lezioni sono state centrate sul trattamento dei prodotti freschi, freschissimi e di gran consumo. Con cadenza giornaliera vengono compilate schede di autocontrollo da parte degli addetti e capireparto. Esiste, inoltre, – sottolinea Frisoli – il supercontrollo mio e del caposettore». Massima attenzione anche agli operatori dell’impresa di pulizia a cui è richiesta la redazione giornaliera di una scheda verificata dai capi sicurezza e settore. «La direzione aziendale, con sede a Milano, – riprende Donato Frisoli – invia in visita estemporanea e senza alcun avviso ispettori delegati all’accertamento qualitativo dell’igiene strutturale e alimentare. Svolgono lo stesso ruolo dei Nas. Fino ad oggi, i riscontri premiano il nostro impegno», conferma il direttore dell’ipermercato di Pollein. Aggiunge: «Ogni giorno disinfettiamo, con prodotti Carrefour, laboratori e attrezzature, oltre a monitorare le scadenze dei prodotti».

Le operazione igieniche adottate dalla direzione del Gros Cidac, di via Paravera, ad Aosta, implicano anche tamponi ambientali. la convenzione con un laboratorio di analisi chimiche consente di appurare la presenza di batteri, impossibili da vedere ad occhio nudo, negli alimenti e sulle attrezzature. L’aerazione dei locali inoltre, è garantita da un ricambio computerizzato, filtrata e controllata per evitare contaminazioni batteriche.

Altre modalità di pulizia, in generale, le illustra Fabio Griso, addetto Ufficio Qualità e Sicurezza: «Organizziamo la disinfezione in ogni singolo reparto, provvedendo ad una pulizia ordinaria giornaliera e straordinaria quando le circostanze lo richiedono. Pulizia svolta dal personale dei vari settori supportati da una ditta qualificata per determinate operazioni».

Nulla è lasciato all’improvvisazione dei dipendenti nell’ipermercato cittadino; un manuale sancisce i dettagli dell’esecuzione in ogni area di vendita. «Curiamo con massima attenzione anche l’igiene del personale incaricato di trattare gli alimenti. Indossa una divisa specifica fornita dall’azienda. Senza contare i controlli della scadenza degli alimenti dalla fase dello scarico alla sistemazione negli scaffali», conclude Fabio Griso.

Un consiglio che vogliamo dare ai nostri lettori è quello di guardare attentamente le etichette della merce da acquistare, ma anche ogni tanto dare un’occhiata al pavimento per verificare se il punto vendita alimentare ha degli sgraditi ospiti.

S.L.

fonte: http://www.aostaoggi.it/2012/ottobre/16ottobre/news28151.htm

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PRECISAZIONI UTILI IN VISTA DEL VOTO REFERENDARIO DEL 18 NOVEMBRE 2012

Pubblichiamo una parte della nota  di Valle Virtuosa- Comitato del SI  che mette in evidenza le inesattezze presenti in una nota divulgata da un componente del Comitato del No:

1) nessuno ha mai visto i rifiuti scaldarsi in modo autonomo all’interno di una camera chiusa, fino a raggiungere oltre 1000°C, ma se un rappresentante del Comitato del No conoscesse un impianto, siamo pronti a visionarlo ed a cambiare  opinione.

2)Un inceneritore, come qualunque tipo di impianto produce dei residui, nel caso del “nostro” pirogassificatore a 60000 tonnellate di rifiuti in ingresso corrisponderanno circa 2.000.000 di metri cubi di fumi al giorno, per 300 giorni annui, per 20 anni, circa 10000 tonnellate annue di scorie vetrificate da mandare a discarica e 2500 tonnellate annue di filtri classificati come rifiuti pericolosi. Attualmente la regione Valle d’Aosta non ha una discarica per rifiuti pericolosi, ma circolano voci che si sarebbe disposti di trovare una collocazione nella regione.

3) E’ completamente ridicola l’affermazione secondo cui un impianto da 60000 tonnellate annue di rifiuti equivale, in termini di emissioni, a poche automobili.

4) Da un qualunque TMB i residui di processo sono scarti biostabilizzati classificati come rifiuti urbani, che possono essere smaltiti in una comune discarica. Quanti? Meno di 5000 tonnellate annue, contro le 50.000 attuali, cioè meno della metà del pirogassificatore e senza problemi di tossicità.

5) L’impressione è che il Rappresentante del Comitato del no, quando blatera di tecnologie a freddo o a caldo non sappia di cosa stia parlando, l’invito è dunque quello di informarsi prima di dire cose che farebbero ridere un qualunque studente di scuola media inferiore.

6 Riguardo allo scempio costituito dalla discarica è di tutta evidenza che essa è stata prodotta dalla stessa amministrazione che oggi vuole costruire l’inceneritore. Gli odori e il percolato, che costituiscono un grave problema ambientale, tanto da dover vigilare per 30 anni dopo la chiusura, sono dovuti al fatto che tutta la frazione putrescibile, anziché essere trattata separatamente, è stata seppellita assieme alla frazione secca. Di chi è la responsabilità? Dei cittadini che denunciano questa pessima gestione o di chi ha amministrato?

7) Non è ben chiaro cosa proporranno tutti i componenti del Comitato del No sul referendum: spero che non dicano ai cittadini di non andare a votare. Se sono convinti della bontà delle loro idee convincano la gente a votare no.

VALLE VIRTUOSA PROPONE DI VOTARE SI’, senza ambiguità, ritenendo possibile e migliore un’alternativa basata sul rispetto della legge e sui trattamenti a freddo.

I valdostani hanno la possibilità di decidere del futuro della loro terra e della loro salute, possibilità che è loro garantita dallo Statuto speciale di autonomia.

Per approfondimenti è possibile consultare le FAQ,  cioè le domande piu frequenti  al link

Ricordiamo l’appuntamento di Venerdì 5 Ottobre 2012 alle 21 al Villair di Quart con il  dr. Panizza, medico del lavoro di Brescia e membro di ISDE (Associazione medici per l’ambiente) e Raphael Rossi, tecnico torinese specializzato nella gestione dei rifiuti