SCANDALO “DIESELGATE”: AGISCI SUBITO CON IL CODACONS PER TUTELARE I TUOI DIRITTI

Un software capace di eludere i controlli ha permesso di aggirare le normative americane. Ma non sono state “truccate” solo le vetture a stelle e strisce: adesso la vera partita si gioca in Europa, dove nell’interesse dei consumatori le indagini devono andare fino in fondo 

I FATTI. (dal NAZIONALE) La più grande azienda tedesca, il leader mondiale nel mercato automobilistico, il marchio simbolo dell’affidabilità germanica, ha confessato: Volkswagen ha falsato la misurazione delle emissioni dei veicoli diesel Jetta, Beetle, Audi A3, Golf e Passat, aggirando i controlli previsti dalle leggi americane. Le accuse mosse dall’agenzia federale per la protezione ambientale, l’Environmental Protection Agency, si sono rivelate fondate: Volkswagen ha utilizzato un sofisticato software, un dispositivo di elusione capace di rimanere silente durante il normale funzionamento del motore ma di attivarsi durante i test di verifica e di omologazione, offrendo risposte in linea con i parametri sui gas di scarico inquinanti stabiliti dalla legge per i motori diesel. Questa soluzione ha permesso di mascherare durante i test della la produzione di inquinanti tra le 10 e le 40 volte superiori rispetto ai limiti consentiti.

IN EUROPA. Il colosso di Wolfsburg ha riconosciuto le “discrepanze” tra le emissioni dichiarate e quelle effettive, e i massimi dirigenti dell’azienda hanno chiesto scusa per la “cattiva condotta della compagnia”, ma stavolta le scuse non basteranno a limitare la portata dello scandalo: “Dieselgate” è il nome di uno scandalo di portata mondiale. Il problema, infatti, non riguarda solamente il mezzo milione circa di veicoli diesel venduti negli Stati Uniti negli ultimi anni, ma addirittura undici milioni di veicoli, tutti equipaggiati con i motori diesel EA 189. Ne deriva che almeno 10,5 milioni di vetture equipaggiate con il software truffaldino siano sparse per il mondo, e soprattutto in Europa, il mercato di punta della Volkswagen; per questo, l’Unione europea ha chiesto a tutti i Paesi membri di avviare indagini sui loro mercati, e garantito che le inchieste andranno “fino in fondo”.

L’INIZIATIVA CODACONS. Se le autorità competenti dovessero accertare che anche i veicoli venduti in Italia hanno subito la falsificazione dei dati incriminati ci sarebbero i presupposti per una class action. Perciò chiunque sia possessore di un’auto Volkswagen diesel, prodotta dal 2009 al 2015, anche non dei modelli fin qui sotto osservazione potrebbe agire contro l’azienda tedesca e pretendere, almeno, un adeguato risarcimento.

Se sei possessore di un’auto VW puoi preaderire cliccando qui

 

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