RINNOVAMENTO DEI PROGRAMMI E DELLE RETI, MERITOCRAZIA, PALINSESTI SCELTI DAI TELESPETTATORI,
MENO PRODUZIONI ESTERNE E DG ESPERTO DI RAI E NON DI TELEFONI QUESTI ALCUNI PUNTI DEL PROGRAMMA
BLOCCO IMMEDIATO DEI MAXI-CACHET A CONDUTTORI E CALCIATORI/BALLERINI. GIA’ 10 ASSOCIAZIONI DELLA SOCIETA’ CIVILE HANNO SOTTOSCRITTO IL PROGRAMMA DI RIENZI
Il Presidente Codacons Carlo Rienzi, gia’ formalmente candidato alla carica di consigliere Rai, ha inviato oggi una lettera al Presidente della Commissione di Vigilanza e a tutti i componenti della stessa, nonche’ alle associazioni della societa’ civile chiamate in causa da Bersani per l’individuazione dei candidati del Pd, nella quale si espone il programma elaborato da Rienzi per una radicale trasformazione della Rai.
“La Rai ha bisogno di trasparenza – scrive il presidente Codacons nel suo programma, pubblicato integralmente sul blog www.carlorienzi.it – Per questo propongo, al netto della normale secretary industriale, di rendere pubbliche le riunioni del Cda con una semplice connessione con Rai.it, il portale online della Rai. I Consiglieri non devono avere un ufficio a Viale Mazzini, ma intervenire solo nelle riunioni del Consiglio, al fine di evitare o scoraggiare la formazione di legami impropri con i dipendenti questuanti e produttori esterni. Il Direttore Generale deve essere proveniente dall’interno dell’azienda possibilmente con una esperienza specifica di RAI e non di gestione di societa’ telefoniche , deve essere un manager ma esperto di radiotelevisione e di funzione pubblica del servizio. I vari Santoro e Dandini – che non possono essere a capo della RAI data la loro apprezzabile (ma non in una azienda che deve essere pluralista) faziosita’ – devono certo tornare in RAI ma non con il ricatto di floridi contratti a produttori esterni.
Gli abbonati-utenti devono poter scegliere e votare i palinsesti e trovare nuova visibilita’ nei programmi. Si tratta solo di individuare forme e spazi idonei”.
Ma nel programma di Rienzi, gia’ approvato da 10 associazioni degli utenti e della societa’ civile, appaiono altri punti destinati a rivoluzionare la Rai. Tra essi troviamo:
– Privilegiare l’offerta di produzioni con risorse interne e limitare le produzioni esterne, oggi spesso praticate a costi esorbitanti per programmi che sono semplici talk in studio ma che passano attraverso il cappio ricattatore della esclusiva di un conduttore gestita da una societa’ di profitto esterna.
– Evitare di rincorrere la concorrenza privata con cachet immorali a calciatori , nani e ballerine.
– Snellire drasticamente la struttura gerarchica che ha creato dei mandarinati interni e una iperfetazione bucrocratica che rallenta i riflessi dell’azienda e la sua capacita’ decisionale.
– Rimettere al centro il merito, cambiando tutti i responsabili delle varie filiere produttive che non abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati, e sostituirli con personale interno attraverso una selezione aperta basata sui curricula e sui programmi.
L’avv. Rienzi infine critica la scelta di candidati fintamente indipendenti, come quella operata da Fo e Rodota’ in favore di Parascandolo, ‘dinosauro’ della Rai apertamente schierato politicamente.