CODACONS VDA: SUL CANONE RAI “SPECIALE” OCCORRONO PIU CONTROLLI – I COMMENTI DEL PRESIDENTE MAROVINO

Ecco i  commenti del Presidente del Codacons Vda Giampiero Marovino:

  1. L’indagine è partita a livello nazionale a seguito di segnalazioni  di consumatori-utenti in merito a reiterate solleciti di pagamento del canone RAI già corrisposto.
  2. La percentuale indicata dal Codacons nazionale corrisponde  a quella indicata da Lorenza Lei, direttore generale della RAI.
  3. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta,  riteniamo sia una delle regioni più virtuose, dove l’evasione,  in base ai dati raccolti dall’Associazione Contribuenti Italiani esattamente un anno fa,  risultava essere del 12%.  (Indagine effettuata da KRLS- Network of Business)
  4. Nessuna criminalizzazione delle categorie imprenditoriali, però non possiamo nasconderci dietro a un dito quando veniamo investiti da problemi che toccano i consumatori, in particolare  i soggetti più deboli.
  5. Al Presidente Adava ricordiamo le nostre battaglie contro il canone RAI e gli attuali metodi di riscossione, ma dal momento che l’abbonamento alle radioaudizioni e il relativo pagamento è previsto da una legge (Regio Decreto – legge 21/02/38 N 246), questa, fino a quando è in vigore va rispettata.  (Abbonamento. Speciale art. 27 del R.D.L 246/38).
  6. Nessuno quindi, se in regola con i pagamenti, si deve sentire incriminato o danneggiato tanto meno offeso quando vengono fatte azioni previste dalle leggi vigenti.

Ecco la notizia lanciata dagli organi di informazione nazionale e dall’Ansa Regione Valle d’Aosta.

Secondo dati Rai, diffusi dal Codacons, un alto numero di  esercizi pubblici non pagherebbe il canone Rai. E questo tipo di evasione sarebbe alta in alcune regioni tra cui Lazio Campania e Toscana.

Per questo il Codacons ha inviato oggi un esposto alle Procure della Repubblica competenti  e alla Procura regionale della Corte dei Conti.

Da una parte una miriade di lettere ai privati cittadini con cui l’Agenzia delle Entrate richiede periodicamente il pagamento del canone Rai. Dall’altra una miriade altrettanto estesa di esercizi commerciali, strutture ricettive, circoli, associazioni private e persino istituti religiosi, che  non paga il canone cosiddetto “speciale”, determinando un mancato introito per le casse della tv di Stato pari a 230 milioni di euro all’anno a livello nazionale. Un paradosso sul quale il Codacons vuole vederci chiaro.

L’associazione ha avviato infatti una inchiesta verificando l’esistenza di un universo di evasori nel settore delle strutture pubbliche. Un alto numero di alberghi, residence, campeggi e strutture turistiche e ricettive in generale, secondo l’associazione, non paga il “canone speciale”, che a seconda delle categorie varia da 6.603,22 euro a 198,11 euro. Tra chi non versa la tassa rientrano però anche bar, ristoranti, negozi, ospedali, case di cura, uffici, navi di lusso, circoli, associazioni, sedi di partiti politici, studi professionali, mense aziendali, scuole e persino istituti religiosi.

Trattandosi di strutture pubbliche, l’accertamento ad opera dei servizi ispettivi della rai , della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate potrebbe essere eseguiti con facilità recandosi direttamente in loco.

Si preferisce, invece,  assillare i singoli cittadini che magari la tv non la vedono, lasciando impunite tutte le altre categorie pur soggette al pagamento del canone.

Per tale motivo è stato  presentato un esposto alle Procure regionali e alla Corte dei Conti per accertare se nell’omissione di percezione dei canoni speciali sia ravvisabile il reato di omissione e abuso di atti di ufficio e per verificare le responsabilità per danno all’Erario dei 230 milioni di euro annui di mancato incasso per la Rai”.

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