ENERGIA: IN AUMENTO LE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE IN VALLE D’AOSTA – ALLARME DEL CODACONS VDA

ENERGIA: IN AUMENTO  LE PRATICHE COMMERCIALI AGGRESSIVE E SCORRETTE  NEI CONFRONTI  DEGLI UTENTI VALDOSTANI.
IL CODACONS  VALLE D’AOSTA  INTERVIENE PRESSO L’AUTORITA’ PER L’ENERGIA  ELETTRICA  E IL GAS

Il mercato dell’energia conferma la tendenza dello scorso anno: contratti attivati senza il consenso  dell’utente, false firme , offerte commerciali con ricorso a pratiche aggressive, coercizione o indebito condizionamento.

La liberalizzazione  del settore ha portato una notevole confusione per gli utenti in particolare  nei consumatori  i quali hanno difficoltà nel distinguere tra il Distributore e il  Venditore, tra il mercato a maggiore tutela e il libero mercato.

A  capire il meccanismo  delle vendite fuori dai locali commerciali : presso l’abitazione, per telefono; con promozioni e sconti apparentemente convenienti, a volte senza precisare e informare correttamente  come gli sconti vengono applicati e su che voce  di costo si tratta.

Il Codacons Valle d’Aosta  viste le numerose richieste pervenute nel mese di gennaio/febbraio 2012 ha inviato alle società imputate diffida e inoltrato all’Autorità competente reclamo  invitandola ad intervenire con urgenza  contro le Società di vendita che affidano le campagne acquisti a promotori esterni, che agiscono  verso i consumatori/utenti con  aggressivita’ e a volte con pratiche commerciali scorrette.

Si ricorda agli utenti valdostani che prima di sottoscrivere un contratto  di energia elettrica e gas nell’incertezza  contattare direttamente lo sportello Codacons Vda “Diritti a viva voce progetto energia” incaricati del settore rispondono  direttamente sciogliendo ogni dubbio con indicazioni appropriate .

Lo sportello di Aosta “Diritti viva voce” è fruibile tutti i giorni nelle ore d’ufficio al n. 0165 238126.

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CANONE SPECIALE RAI: URGE MAGGIORE CHIAREZZA

Canone speciale Rai. Nuovi chiarimenti per imprese, società ed enti associativi.

Il canone è dovuto nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori e non va corrisposto nel caso in cui le imprese, società ed enti abbiano già pagato per il possesso di uno o più tv.
Si tratta di un chiarimento che “limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (Bbc) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone”.

La Rai ha ribadito quindi che il canone ordinario va pagato solo per il possesso del televisore.

Occorre comunque che si faccia al più presto chiarezza su tali dispositivi, al fine di evitare in futuro episodi ed errori simili.