Treni difficili per disabili e ipovedenti, Codici raccoglie le denunce

Le ferrovie italiane viaggiano ormai a due velocità, non solo nel senso dei chilometri orari. C’è la parte dell’Alta Velocità dove si investe in qualità ed efficienza e c’è la parte dei treni pendolari che è quasi una bad company, dove sicurezza e qualità latitano sempre più. Il Codici denuncia le enormi difficoltà che si trova ad affrontare un disabile che decide di prendere il treno: un vero e proprio percorso ad ostacoli.

All’Associazione sono giunte numerose segnalazioni sulla carenza di servizi per le persone ipovedenti: le bacheche con le informazioni e gli orari sono molto profonde o hanno i bordi della facciata così grandi da coprire buona parte dei fogli. I monitor spesso sono posizionati troppo in alto oppure, nel caso degli lcd, sono poco leggibili. Il pericolo di sbagliare fermata, poi, è sempre in agguato, visto che il sistema satellitare spesso non funziona. Il servizio di annuncio delle fermate da parte del personale è spesso assente.

Inoltre il servizio di accompagnamento disabili viene effettuato solo nei giorni, negli orari e nei treni decisi da Trenitalia, che possono non corrispondere con quelli di cui ha bisogno il cliente. Solo nelle stazioni capoluogo di Regione, dove c’è l’assistenza disabili, se il personale non è impegnato, si può avere un accompagnamento al treno. Nelle altre stazioni, invece, la prenotazione di accompagnamento deve essere richiesta dalle 6 alle 48 ore prima. La prenotazione viene effettuata telefonicamente allo 063000 o all’199303060, numeri che molto spesso sono occupati per ore o riportano interruzioni tecniche rendendo impossibile il servizio necessario.

Si fa poi fatica a riconoscere il personale del servizio di accompagnamento, poiché le divise non sono ben identificabili. Una volta saliti sul treno, le difficoltà non finiscono: il numero ridotto di carrozze e dei posti sui treni IC e AV, ES non facilita certo la situazione. Il Codici ha più volte tentato di sollecitare i dirigenti di Trenitalia a risolvere le problematiche sopra citate, considerando anche l’elevata rilevanza di una condizione sociale che riguarda in Italia ben 1,5 milioni di persone. Ma le risposte da parte del gruppo societario non sono ancora arrivate.

“I servizi per i disabili hanno gravi carenze, sono insufficienti e quando sono presenti spesso riportano malfunzionamenti – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Per questo motivo il Codici invita i cittadini a segnalare all’associazione le problematiche incontrate e sollecita ulteriormente i dirigenti di Trenitalia ad impegnarsi per migliorare una situazione divenuta ormai insostenibile”.

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7 maggio: Euromelanoma Day, la cura passa per la prevenzione

Ricorrerà il prossimo 7 maggio la terza edizione dell’Euromelanoma Day, la campagna informativa organizzata da SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse – che prevede incontri informativi con dermatologi su prevenzione e diagnosi precoce del melanoma e dei tumori della pelle presso i Centri Dermatologici italiani.

Un recente studio tedesco ha sottolineato, ancora una volta , che prevenzionescreening della pelle possono diminuire notevolmente l’incidenza del melanoma.

“La prevenzione del melanoma – ha dichiarato Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica Universitaria de L’Aquila – inizia anche con un’adeguata esposizione solare. Da un recente studio, che abbiamo condotto in collaborazione con le Università di Graz e l’Arcispedale di Reggio Emilia, emerge, infatti, che circa il 5% di tutti i soggetti con nevi che si espongono al sole applica la crema solare protettiva solo sui nevi piuttosto che sull’intera superficie corporea. Si tratta di un’abitudineprofondamente sbagliata poiché solo una minoranza dei melanomi deriva dalla trasformazione maligna di un nevo pre-esistente; la maggior parte di questi tumori insorge invece sulla cute sana. Per una corretta prevenzione – ha concluso la Prof.ssa Peris – è fondamentale, quindi, che l’applicazione delle creme protettive con alto filtro solare avvenga su tutta la superficie cutanea.”

Il melanoma è un tumore maligno, quello più aggressivo tra tutti i tumori della pelle in termini di mortalità, e colpisce principalmente la popolazione caucasica  tra i 40 e i 60 anni: secondo il rapporto AIRTUM 2009 (Registro Italiano Tumori), in Italia ogni anno si registrano circa 14 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 uomini,  oltre 13 casi ogni 100.000 donne.

Il melanoma è in aumento tra i giovani ed è al IV posto dopo mammella, tiroide e linfoma di Hodgkin. I giovani italiani che convivono con un tumore sono quasi 200.000, di cui 15.391 con melanoma.

“Per il melanoma il tasso di sopravvivenza5 anni è pari all’81% – ha commentato la Prof. ssa Caterina Catricalà, Direttore del Dipartimento di Dermatologia Oncologia dell’IFO Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma – ed è fortemente influenzato dallo stadio di avanzamento della patologia. Per questa ragione è fondamentalela diagnosi precoce che prevede, per le persone a rischio, uno screening dal dermatologo munito di dermatoscopio almeno una volta l’anno, un autocontrollo periodico ogni 2-3 mesi di tutta la superficie cutanea e la visita dal dermatologo quando si osserva nel nevo un cambiamento di colore, forma, dimensione oppure quando ne compare uno nuovo.”