Serata informativa sul Pirogassificatore

Venerdì 5 ottobre alle ore 21.00 presso l’Auditorium delle scuole medie del Villair di QUART, si parlerà dei rischi per la salute implicati dal pirogassificatore e delle alternative virtuose praticate in Italia.

Interverranno degli esperti del settore che si occupano professionalmente delle tematiche a livello italiano:

– DOTT. CELESTINO PANIZZA, Medico del lavoro di Brescia, che ha studiato a fondo i danni provocati dall’inceneritore di Brescia e che ci parlerà dei rischi per la salute dei trattamenti a caldo dei rifiuti;

– RAPHAEL ROSSI, tecnico specializzato nel settore dei rifiuti e nella progettazione di sistemi per la raccolta differenziata. Metterà a nostra disposizione la sua vasta esperienza di consulente e manager in tante parti d’Italia. Ci spiegherà come con una corretta gestione dei rifiuti si possono raggiungere risultati eccellenti.

FacebookTwitterGoogle+LinkedInCondividi

BENZINA: RISPETTO A 10 ANNI FA COSTA UN INTERO STIPENDIO IN PIU’ ALL’ANNO!!

RISPETTO AL 2002  +1149 EURO ALL’ANNO PER IL GASOLIO E +1046 EURO PER LA BENZINA

I CONSUMATORI SCENDONO IN PIAZZA IL 19 SETTEMBRE PER PROTESTARE CONTRO IL CAROVITA ED IL GOVERNO

Rispetto a 10 anni fa le famiglie bruciano oggi in un anno un intero stipendio in carburanti. La denuncia choc arriva dal Codacons, che ha confrontato i prezzi attuali di benzina e gasolio con quelli in vigore a settembre 2002.

“Esattamente 10 anni fa la benzina costava 1,061 euro al litro e il gasolio 0,859 euro/litro, oggi per la benzina occorre spendere mediamente 1,933 euro al litro e per il gasolio 1,817 euro – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Cio’ significa che un pieno rispetto a settembre 2002 costa oggi 43,6 euro in piu’ per le auto a benzina e addirittura  +47,9 euro per le auto diesel!!”.
Dati che si rivelano “drammatici” se si pensa alla maggiore spesa annua per i carburanti.
“Considerando due pieni al mese il risultato su base annua lascia stupefatti – prosegue Rienzi – Oggi una famiglia  spende mediamente 1046 euro all’anno in piu’ rispetto al 2002 per la benzina, e addirittura +1149 euro all’anno per il gasolio”.
In appena 10 anni un intero stipendio viene oggi bruciato in carburanti – denuncia il Codacons – Contro i rincari selvaggi dei prezzi e la forte perdita del potere d’acquisto dei cittadini, mercoledi’ 19 settembre i consumatori scenderanno in piazza dando vita alla Giornata nazionale di protesta contro il carovita, organizzata dalle associazioni dei consumatori italiane (Associazione Consumatori Utenti, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, con la partecipazione di Coldiretti, Acli Terra e Comitas) che alle ore 12 metteranno in atto davanti Montecitorio una singolare manifestazione di protesta contro il carovita e l’immobilismo del Governo, invitando i commercianti a tenere le serrande qualche minuto a mezz’asta come forma di adesione alla giornata.

ENERGIA: IL GAS POTREBBE COSTARE IL 30% IN MENO NEL NOSTRO PAESE

DA UN INCONTRO CODACONS-AUTORITA’ PER L’ENERGIA NASCE UN’AZIONE DI PRESSING SUL PARLAMENTO PER DIMEZZARE IL PREZZO DEL GAS IN ITALIA

RICORSO AL TAR CONTRO L’AGGANCIO ASSURDO E SPECULATIVO DEL GAS AL PETROLIO

Negli Usa o in Canada il gas costa 2 dollari per milioni di BTU, da noi arriva a costare anche 20 dollari. Così i consumatori italiani pagano speculazione e destrutturazione delle reti distributive e la mancanza di rigassificatori.

Un serrato e proficuo confronto quello di ieri tra un preparatissimo Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, Guido Bortoni, e lo staff tecnico  dei docenti dell’Università Cattolica, capeggiati dal prof. Matteo Temporin,  accompagnati dalla dirigenza del Codacons.
Incredibili le scoperte fatte dai consumatori: il gas che Usa e Canada vendono a Giappone e Cina costa 2 euro all’estrazione e se fosse possibile trasportarlo in Italia e lavorarlo in adeguati rigassificatori anche agli italiani costerebbe almeno il 30% in meno di quel che lo paga il nostro paese e l’Europa in generale.
Ma i trucchi del costo eccessivo sono anche altri: intanto una delibera dell’Autorità che sarà impugnata dal Codacons al Tar del Lazio, la quale prevede che il prezzo del gas sia agganciato a quello del petrolio, le cui quotazioni vengono mantenute artatamente elevate al Brent di Londra dalle speculazioni delle società petrolifere, cosicché anche il gas risulta estremamente costoso.
“Configureremo una truffa vera e propria se non cambierà subito questo assurdo aggancio gas-petrolio, che anche l’Autorità vorrebbe eliminare al più presto – ha dichiarato il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, a seguito dell’incontro – e lo stesso faremo se si proseguirà a basare il prezzo del gas sui contratti take or pay che tengono elevate le tariffe mentre nel mondo si praticano contratti più brevi, cosiddetti spot, che farebbero risparmiare milioni e milioni di euro agli italiani”.
“Ovvio che per avere lo stesso prezzo del gas praticato in Canada occorrono rigassificatori anche da noi – prosegue Rienzi – Purché però siano realizzati nell’assoluto rispetto dell’ambientale e senza preconcette opposizioni”.
Il Codacons ha proposto infine all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas di lavorare insieme per una maggiore e trasparente informazione ai consumatori su come si formano le assurde e spropositate bollette del gas in Italia.

PETROLIO: SALE A 100 DOLLARI, PRIMA VOLTA DA MAGGIO

GOVERNO STERILIZZI AUMENTO OLTRE LE SOGLIE DI 1,90 PER LA BENZINA ED 1,80 PER IL GASOLIO

CONFERMATO LO SCIOPERO DEI CONSUMATORI PER IL 19 SETTEMBRE

Il prezzo del petrolio risale a 100 dollari al barile nelle contrattazioni di New York per la prima volta da maggio.

Per il Codacons è l’annuncio di un disastro, di una ulteriore stangata in arrivo per le famiglie italiane, dopo quelle già subite da un anno a questa parte.
Per l’associazione di consumatori, se il Governo non vuole avere un ulteriore crollo dei consumi, con conseguente calo del gettito Iva e peggioramento dei conti pubblici, è indispensabile che si sterilizzi l’aumento dei prezzi dei carburanti almeno quando questi superano la soglia di 1,90 per la benzina e 1,80 per il gasolio. Non è possibile che lo Stato, oltre che sulle accise, guadagni speculando sulla speculazione in atto nei mercati internazionali, contribuendo a rendere insostenibile il costo del trasporto merci e ad aggravare la crisi di consumi.
Insomma il Governo continua a parlare di produttività, costo del lavoro, articolo 18, ma non ha ancora capito che se l’Italia non cresce da 10 anni a questa parte è perché, con l’arrivo dell’euro nel 2002, i prezzi, le tariffe, le spese obbligate come luce e gas sono praticamente raddoppiate mentre gli stipendi e le pensioni no.
Per uscire dalla crisi, insomma, è sul rilancio dei consumi che bisogna puntare, non essendo possibili politiche keynesiane su spesa pubblica ed investimenti.
Anche per far capire questo all’economista Monti, il Codacons conferma lo sciopero del 19 settembre ed invita tutti a partecipare.

CRISI: IL 19 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI PROTESTA CONTRO IL CARO-VITA

I CONSUMATORI SCENDONO IN PIAZZA: ORE 12 PRESIDIO DAVANTI MONTECITORIO

I CITTADINI INVITATI A RINUNCIARE AD ALMENO UNA SPESA COME FORMA DI PROTESTA CONTRO LA PERDITA DEL POTERE D’ACQUISTO E L’IMMOBILISMO DEL GOVERNO

Mercoledì 19 settembre le associazioni dei consumatori italiane scenderanno in piazza per protestare contro il caro-vita, la perdita del potere d’acquisto, i continui aumenti di prezzi e tariffe e l’immobilismo del Governo Monti che non ha adottato finora una sola misura per salvaguardare le tasche delle famiglie, attuare politiche anti- inflazionistiche e incentivare i consumi.
Alle ore 12 a Roma, davanti Montecitorio, Associazione Consumatori Utenti, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, con la partecipazione di Coldiretti, Acli Terra e Comitas daranno vita ad un presidio, che sarà caratterizzato da una singolare e provocatoria forma di protesta volta ad attirare l’attenzione dei mass media e delle istituzioni sui problemi dei consumatori italiani.
Anche i cittadini possono partecipare alla giornata nazionale contro il caro-vita: per aderire è sufficiente rinunciare il 19 settembre ad uno o più acquisti, attuando così un personale “sciopero della spesa”. Le associazioni promotrici dell’iniziativa invitano anche i commercianti ad unirsi ai consumatori nella giornata contro il carovita, tenendo per qualche minuto le serrande a mezz’asta come forma di protesta contro il forte calo dei consumi.