ANCORA INCENDI CODACONS: TAGLIA SUI PIROMANI

ROMA, 8 AGO – Dopo la giornata nera e le polemiche di ieri, la Sicilia brucia ancora: incendi in provincia di Palermo e Messina, famiglie evacuate a Gela. E intanto il Codacons mette una taglia sugli autori dei roghi: 2mila euro a chi riesce a fotografarli mentre appiccano le fiamme.

“Sembra superfluo ricordare – afferma l’associazione – che i responsabili devono essere puniti con severità e bisogna far di tutto per porre un argine al fenomeno. Sono troppi, infatti, gli ettari di bosco andati in fumo a causa di incendi dolosi che ogni anno, con straordinaria puntualità, distruggono un patrimonio boschivo che si assottiglia sempre di più”. Il Codacons si costituirà parte civile nei processi che si celebreranno contro gli autori degli incendi, “volendo in tal modo sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, affinché ognuno faccia la propria parte nella lotta a questa subdola e pericolosa forma di criminalità”.

Anche oggi dunque è stata una giornata pesante sul fronte degli incendi: i Canadair e gli elicotteri della flotta aerea dello Stato sono dovuti intervenire in supporto alle squadre di terra su 32 roghi, 17 dei quali ancora attivi. Le richieste sono arrivare da Lazio, Calabria, Sardegna, Campania, Puglia, Umbria, Lazio e Marche ma ancora una volta è stata la Sicilia a presentare al Dipartimento della Protezione Civile il maggior numero di richieste: ben 12, dopo le 26 di ieri.

E se nella zona della riserva naturale dello Zingaro e a Erice, in provincia di Trapani, la situazione è migliorata rispetto a ieri e l’incendio nella riserva è stato spento, altri roghi sono scoppiati fin dalle prime ore della mattina in provincia di Palermo e in quella di Messina. Proprio il messinese è la zona più colpita: novanta sono i focolai attivi mentre sono già andati in fumo centinaia di ettari di terreno tra Giampilieri, Santo, Molino e nei comuni di Itala e Fiumedinisi nella zona ionica. Nella parte tirrenica, invece, la situazione più grave si registra a Reitano Montagnareale. In azione decine di squadre dei vigili del fuoco, uomini della Forestale e Canadair ed elicotteri per cercare di arginare i roghi che circondano la città. Problemi anche a Gela dove un vasto incendio doloso, sviluppatosi all’alba nel canneto dell’area di ‘Orto Pasqualello’, sulle pendici della collina prospiciente il lungomare, ha impegnato per ore Vigili del Fuoco, ambulanze, Protezione civile e forze dell’ordine. Il fumo ha invaso l’intera città, mandando in tilt il traffico, provocando diversi problemi respiratori ai cittadini e costringendo all’evacuazione di alcune abitazioni in via precauzionale.

E mentre il sud brucia, al nord il problema si chiama siccità: la Toscana ha annunciato che chiederà al governo lo stato di calamità mentre in Veneto si fanno messe per invocare la pioggia. E il presidente della commissione agricoltura del Senato Paolo Scarpa chiede al governo “una sospensione degli oneri tributari, ad iniziare dall’Imu, oltre che ovviamente altre provvidenze connesse allo stato di calamità”. “La siccità eccezionale che sta colpendo buona parte del Nord Italia e particolarmente l’Emilia Romagna orientale e le province di Rovigo, Padova e Venezia – afferma – richiede uno sforzo proporzionale da parte delle Regioni e dello Stato”.(ANSA).

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