GIOCHI: Troppi gratta e vinci nelle mani di minorenni

E’ VIETETO VENDERE I GRATTA E VINCI AI MINORENNI.

Il Codacons solleva oggi il problema dei “Gratta e vinci” la cui vendita per legge è vietata ai minorenni, ma che vengono venduti indiscriminatamente a tutti senza controlli sull’età degli acquirenti.
“Il ‘Gratta e vinci’, chiamato anche lotteria istantanea, è a tutti gli effetti un gioco d’azzardo gestito direttamente dai Monopoli di Stato acquistabile presso tutte le tabaccherie, in molti bar ed edicole – spiega il Codacons – Come qualsivoglia gioco d’azzardo, è vietata la partecipazione ai minorenni (art. 719 c.p.), ma nonostante ciò, sono centinaia in tutta Italia i distributori automatici a cui possono accedere persone di ogni età, compresi i bambini.”
“Il problema – prosegue l’associazione – appare molto grave se si pensa che la malattia mentale denominata Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) sta iniziando a colpire sempre più i giovani (fascia largamente interessata è quella dei minori di età) a causa della facilità con la quale, ormai, si può avere accesso al gioco. In particolare a contribuire all’aumento del gioco d’azzardo tra le fasce giovanili della popolazione sono la crescente liberalizzazione, la maggiore tolleranza e addirittura l’incoraggiamento verso il gioco d’azzardo sviluppatosi in questi ultimi anni e percepito come innocuo; la ritardata consapevolezza del problema; la scarsa attenzione nei confronti di programmi per la formazione di una coscienza collettiva sui problemi legati al gioco.”
Per tali ragioni il Codacons ha inviato oggi una lettera ai Monopoli di Stato e al Consorzio Lotterie Nazionali, in cui si chiede di vigilare sul divieto di vendita dei gratta e vinci ai minorenni, con richiesta di vietarne la vendita su tutto il territorio italiano ai minorenni.

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Cinema: Occhiali 3D

Il Codacons punta il dito sulla questione degli occhiali 3D, speciali occhiali che danno la possibilità di vedere i film in tridimensionale. Il Codacons punta il dito sulla questione degli occhiali 3D, speciali occhiali che danno la possibilità di vedere i film in tridimensionale.


Questi non risultano marchiati “CE” (Conformità Européenne) e quindi, nonostante il marchio non denoti la qualità o l’origine, attesta però la conformità del prodotto ai requisiti essenziali di sicurezza, fissati dalle disposizioni comunitarie.


È emerso che nella maggior parte dei cinema italiani, questi occhiali consegnati in buste non sono marchiati, e hanno chiara la scritta “Made in China” senza poi riportare le avvertenze sui pericoli connessi all’utilizzo in lingua italiana.


Il Codacons ha esposto una denuncia al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) facendo presente che in moltissimi cinema gli occhiali passano da uno spettatore all’ altro senza essere disinfettati, con rischio elevatissimo legato alla possibilità di trasmissione di infezioni, anche gravi, attraverso le lacrime cadute sulle lenti.
L’indagine del Codacons è nata da tantissime mail pervenute all’associazione che denunciavano stanchezza agli occhi e senso di nausea da parte degli spettatori dopo alcune ore di visione. Tutti gli spettatori che constatino che gli occhiali sono privi di marchio CE, che deve essere ben visibile sull’occhiale stesso, lo segnalino alla mail informazioni@codacons.vda.it – il Codacons sta studiando una possibile class action per i danni alla salute e i rischi collegati alla commercializzazione di un prodotto privo dei requisiti di legge.