Protesi Pip, Parlamento UE chiede misure severe per evitare altri scandali

Un registro delle protesi al seno, controlli più severi, norme di tracciabilità dei prodotti e un sistema di autorizzazione prima dell’immissione sul mercato. Sono queste in sintesi le misure proposte dalla Commissione ambiente, salute pubblica e protezione dei consumatori del Parlamento Europeo per evitare che si verifichino altri scandali come quello delle protesi Pip, applicate a migliaia di donne in tutta Europa.

Si stima che l’azienda francese abbia venduto in tutto il mondo circa 400.000 impianti, utilizzati soprattutto in Regno Unito, Francia, Spagna e Germania; secondo uno studio pubblicato di recente dal Journal of Plastic, Reconstructive and Aesthetic Surgery, il rischio di rottura di queste protesi può arrivare fino al 33,8%.

La risoluzione, approvata all’unanimità dai deputati, sottolinea come lo scandalo delle Pip abbia messo in luce la debolezza dell’attuale sistema di certificazione e quello dei controlli effettuati dalle autorità nazionali competenti. Oltre che una mancanza di cooperazione a livello europeo e una mancanza di tracciabilità delle materie prime utilizzate per i dispositivi medici.

Per questo si invita la Commissione Europea a prendere delle misure appropriate, rafforzando i controlli e la tracciabilità dei prodotti, e creando un data base europeo che fornisca allo stesso tempo informazioni sui dispositivi medici disponibili sul mercato, registrazioni di operazioni economiche, vigilanza sul mercato e rilanci la certificazione CE.

FacebookTwitterGoogle+LinkedInCondividi

Commissioni bancarie, stop a quelle su “scoperti” fino a 500 euro

I clienti delle banche che avranno uno scoperto sul conto corrente al massimo di 500 euro, per non più di 7 giorni ogni trimestre, non dovranno pagare alcuna commissione bancaria. E’ quanto prevede un emendamento dei relatori, Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari (Pdl) al decreto sulle commissioni bancarie, che ha avuto il via libera dalla Commissione Industria del Senato. Il decreto dovrebbe approdare nell’Aula del Senato il 2 maggio per il via libera.

L’emendamento cambia un articolo del decreto Salva Italia che prevedeva la possibilità di una “commissione di istruttoria veloce” a carico del cliente, determinata in misura fissa in caso di sconfinamento in assenza di affidamento oppure oltre il limite del fido. In Commissione Industria del Senato sono stati presentati emendamenti da tutti i gruppi parlamentari che prevedevano lo stop alle commissioni per piccoli sforamenti di alcuni giorni.

Approvato anche un emendamento, presentato sempre dai Senatori Bubbico e Vicari, che prevede l’istituzione di un Osservatorio permanente sul credito che deve monitorare l’andamento dei finanziamenti erogati, l’eventuale segnalazione da parte del prefetto all’Arbitro bancario finanziario di “problematiche relative ad operazioni e servizi bancari e finanziari” avverrà attraverso “istanza del cliente in forma riservata e dopo che il prefetto ha invitato la banca in questione a fornire una risposta argomentata“. Rispetto al testo del governo si prevede la partecipazione alle riunioni dell’Osservatorio di rappresentati delle associazioni dei consumatori e di quelle delle imprese.