Controlli GdF e Agenzia Entrate su agriturismi: irregolare quasi il 30%

Quasi il 30% degli agriturismi controllati durante il ponte del primo maggio sono risultati irregolari. Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate hanno svolto controlli contro l’evasione fiscale in diverse strutture quali  bed & breakfast, resort, centri benessere e agriturismi in tutta Italia, e hanno trovato che il 28% degli esercizi che dichiaravano di svolgere attività agrituristica sono risultati irregolari.

Ben vengano i controlli su bed and breakfast, resort e centri benessere e altre strutture che si spacciano per agriturismi senza averne i necessari requisiti – ha detto Coldiretti di fronte ai risultati del blitz della Guardia di Finanza nel ponte del primo maggio contro l’abusivismo e gli esercizi che dichiarano falsamente di svolgere attività di agriturismo – Il termine agriturismo viene troppo spesso utilizzato a sproposito”.

L’associazione ricorda che, se negli anni è aumentata la vacanza “verde” e sono aumentati gli agriturismi, è parallelamente cresciuto il fenomeno dell’abusivismo. “Il vademecum della Coldiretti per la scelta della vacanza verde consiglia di verificare il possesso dell’autorizzazione comunale o dei relativi permessi per l’esercizio dell’attività agrituristica ed è preferibile scegliere gli agriturismi in cui il lavoro agricolo è visibile e dove l’accoglienza sia di tipo cordiale e curata direttamente dall’imprenditore agricolo o dalla sua famiglia”, spiega l’associazione.

I numeri di Coldiretti dicono che nel Nord Italia c’è il 45,3% delle aziende, seguono il Centro (34,1%) e il Mezzogiorno (20,6%).

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Osservatorio Findomestic: il peso delle tasse annienta la fiducia degli italiani

Lo scenario economico e sociale del Paese convince davvero poco gli italiani. A rivelarlo è, come ogni mese, l’Osservatorio Findomestic, società specializzata nell’erogazione di prestiti a famiglie e imprese. Se nel mese di marzo il grado di fiducia era sceso sino ai 3,4 punti, il dato peggiore della storia, il mese di aprile ha battuto ogni record: la fiducia degli italiani è calata sino ai 3,1 punti.

Una delle motivazioni che, secondo l’Osservatorio Findomestic, ha pesato maggiormente sul calo della fiducia degli italiani è da ricercarsi nell’aumento dell’imposizione fiscale deciso dall’Esecutivo. Preoccupato dalle possibili conseguenze che le nuove tassazioni potrebbero avere sulle buste paga, il 91% degli intervistati ha dichiarato di voler ridurre o di aver già ridotto i propri consumi. C’è da sottolineare tuttavia anche un dato positivo: l’aumento della propensione degli italiani al risparmio. Se infatti nel mese di marzo gli italiani intenzionati a risparmiare rappresentavano appena il 10% del campione, il mese di aprile ha visto salire questa percentuale sino al 14%, che a sorpresa, rappresenta la più elevata negli ultimi due anni.

A pagare le conseguenze di un simile calo della fiducia saranno soprattutto tempo libero, acquisti per la casa e acquisti di elettronica. Subiranno meno questa sfiducia invece gli acquisti per i figli, le spese per l’auto e per gli elettrodomestici, considerate più indispensabili. Anche per quanto riguarda il settore delcredito al consumo, non si esclude il fatto che l’ondata di negatività che ha travolto gli italiani, finirà per travolgere anche le richieste di prestiti finalizzati, ovvero finanziamenti sottoscritti per l’acquisto di determinati beni o servizi. Nordest e Nordovest restano comunque i più pessimisti; Centro, Sud e Isole sembrano invece non aver abbandonato del tutto le speranze.