Spending review, Formez: nel primo trimestre 2012 tagliate 248 auto blu. Codacons: “Una goccia nel mare”

Nel primo trimestre del 2012 le amministrazioni pubbliche hanno tagliato 758 vetture: ne hanno acquisite 434 e dismesse 1.192. Il taglio delle auto blu è stato di 248, il 2,5% del parco totale di auto blu. E’ quanto risulta dal censimento sulle auto di servizio della PA avviato da Formez a dicembre scorso.

Il Formez ha anche avviato, da ieri, il monitoraggio sui costi e stima che, se si mantenesse questo trend di diminuzione, il risparmio annuale dei costi di gestione, acquisizione e accessori di tutto il parco auto pubblico (auto blu e auto grigie), sarebbe di circa 35 milioni di euro che diventano 105 milioni considerando il costo del personale.

Il taglio delle auto blu è maggiore nelle amministrazioni centrali, ad esempio nei Ministeri, dove le acquisizioni sono praticamente azzerate e le dismissioni nel trimestre sono state del 4% dell’intero parco auto censito, mentre nelle amministrazioni locali la riduzione è stata di circa l’1%.

Il 31% delle nuove acquisizioni sono state effettuate in proprietà, mentre il 66% sono noleggi e leasing. Il costo medio di acquisizione delle nuove auto è di circa 9.307 euro. La percentuale di auto blu e auto grigie con autista dismesse è risultata pari al 21% del totale delle auto dismesse. Le nuove acquisizioni hanno riguardato: nell’87% dei casi, auto grigie, e solo nel 13% dei casi auto blu o grigie con autista. Entro il 15 giugno è prevista la conclusione dell’indagine sui costi delle auto di servizio.

Secondo il Codacons il taglio di 248 auto blu rilevato nel primo trimestre del 2012 è “solo una goccia nel mare”, specie se paragonato all’esorbitante numero di autovetture pubbliche circolanti in Italia. “Nel 2011 il totale del parco auto delle pubbliche amministrazioni ammontava a 64.524 vetture – spiega il Presidente Carlo Rienzi – In pratica in Italia circolava una auto di Stato ogni 937 abitanti. Di fronte a questi dati, un taglio di 248 vetture appare una goccia nel mare, assolutamente insufficiente a ridurre con decisione la spesa pubblica e gli sprechi annessi”.

Il Codacons, ricordando la recente sentenza del Tar Lazio che ha accolto il ricorso dell’Associazione ordinando al Governo di rivedere i criteri con cui vengono assegnate le auto blu agli enti locali, chiede una riduzione molto più drastica al numero delle macchine di Stato, e l’introduzione di controlli sull’utilizzo che viene fatto delle stesse. “Oltre ad intervenire sulla quantità è necessario verificare che le auto blu in dotazione alla pubblica amministrazione siano realmente utilizzate per fini di servizio, e non per accompagnare le mogli degli assessori dal parrucchiere, a spese della collettività” – conclude Rienzi.

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Treni difficili per disabili e ipovedenti, Codici raccoglie le denunce

Le ferrovie italiane viaggiano ormai a due velocità, non solo nel senso dei chilometri orari. C’è la parte dell’Alta Velocità dove si investe in qualità ed efficienza e c’è la parte dei treni pendolari che è quasi una bad company, dove sicurezza e qualità latitano sempre più. Il Codici denuncia le enormi difficoltà che si trova ad affrontare un disabile che decide di prendere il treno: un vero e proprio percorso ad ostacoli.

All’Associazione sono giunte numerose segnalazioni sulla carenza di servizi per le persone ipovedenti: le bacheche con le informazioni e gli orari sono molto profonde o hanno i bordi della facciata così grandi da coprire buona parte dei fogli. I monitor spesso sono posizionati troppo in alto oppure, nel caso degli lcd, sono poco leggibili. Il pericolo di sbagliare fermata, poi, è sempre in agguato, visto che il sistema satellitare spesso non funziona. Il servizio di annuncio delle fermate da parte del personale è spesso assente.

Inoltre il servizio di accompagnamento disabili viene effettuato solo nei giorni, negli orari e nei treni decisi da Trenitalia, che possono non corrispondere con quelli di cui ha bisogno il cliente. Solo nelle stazioni capoluogo di Regione, dove c’è l’assistenza disabili, se il personale non è impegnato, si può avere un accompagnamento al treno. Nelle altre stazioni, invece, la prenotazione di accompagnamento deve essere richiesta dalle 6 alle 48 ore prima. La prenotazione viene effettuata telefonicamente allo 063000 o all’199303060, numeri che molto spesso sono occupati per ore o riportano interruzioni tecniche rendendo impossibile il servizio necessario.

Si fa poi fatica a riconoscere il personale del servizio di accompagnamento, poiché le divise non sono ben identificabili. Una volta saliti sul treno, le difficoltà non finiscono: il numero ridotto di carrozze e dei posti sui treni IC e AV, ES non facilita certo la situazione. Il Codici ha più volte tentato di sollecitare i dirigenti di Trenitalia a risolvere le problematiche sopra citate, considerando anche l’elevata rilevanza di una condizione sociale che riguarda in Italia ben 1,5 milioni di persone. Ma le risposte da parte del gruppo societario non sono ancora arrivate.

“I servizi per i disabili hanno gravi carenze, sono insufficienti e quando sono presenti spesso riportano malfunzionamenti – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Per questo motivo il Codici invita i cittadini a segnalare all’associazione le problematiche incontrate e sollecita ulteriormente i dirigenti di Trenitalia ad impegnarsi per migliorare una situazione divenuta ormai insostenibile”.