DIAMANTI DA INVESTIMENTO: VENDUTI COME BENE RIFUGIO, INDAGINI IN CORSO

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Alcuni investitori valdostani, dei così detti beni rifugio, hanno portato alla nostra attenzione, il rifiuto della banca collocatrice alla vendita dei beni in gestione adducendo ad una temporanea sospensione per completare la valutazione. Ricordiamo, in ordine cronologico l’intervento della procura di Milano per presunta truffa, che la Consob nel febbraio del 2017 ha precisato “i diamanti non sono un bene-rifugio come l’oro e l’acquisto richiede la massima cautela trattandosi di investimenti che possono presentare rischi non immediatamente percepibili”. Successivamente è intervenuta l’Antitrust multando per ben 15,35 milioni le società Intermarket Diamond Business e Diamond Private Investment coinvolgendo di fatto gli istituti bancari “venditori”.
Il caso è nazionale il Codacons Valle d’Aosta in collaborazione con la sede nazionale assiste i soci nella controversia con gli istituti coinvolti alfine della restituzione dell’investimento e il risarcimento dei danni.
Si invitano coloro che sono incappati in tale inconveniente ed avere ottenuto un rifiuto da parte della Banca venditrice alla smobilizzo dell’investimento, di contattare lo sportello Codacons Valle d’Aosta al nr. 0165238126 per un appuntamento, e, se richiesto l’adesione alla procedura di messa in mora dell’istituto coinvolto.

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Saldi, i consigli del Codacons Vda per evitare fregature.

come-evitare-fregature-con-i-saldi-1-640x4911) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

 

2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce ‘Saldo’ deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

 

3) Girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

 

4) Consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la qualità dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

 

5) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

 

6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

 

7) Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla ‘nuova’. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

 

8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

 

9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) Allerta fregature. Se pensate di avere preso una fregatura, rivolgetevi al Codacons oppure chiamate i vigili urbani.