Ora è possibile pignorare anche il contro corrente

In calce al frontespizio della nuova cartella dono precisati i nuovi poteri degli agenti della riscossione in caso di mancato pagamento nel termine di legge. L’agente può ora disporre l’esecuzione forzata dei crediti vantati dal debitore nei confronti dei terzi, quali lo stipendio, le parcelle e le somme dispopnibili sui conti correnti. Questo nuovo pignoramento è previto nell’articolo 72 bis del Dpr 602/73.

Facendo un esempio pratico, se il soggetto debitore è un lavoratore dipendente, l’agente della risossione può avanzare al datore di lavoro la richiesta di versare sino ad un quinto dello stipendio per estinguere il debito del dipendente. Questa procedura viene effettuata senza l’intervento del giudice e a volte all’insaputa dello stesso debitore.

L’agente della riscossione può procedere al pignoramento di qualunque credito, con l’eccezzione delle pensioni. Questo significa che anche le disponibilità bancarie possono essere aggredite, come ricorda la nuova modulistica della cartella.

Si ricorda che le società di Equitalia possono accedere all’anagrafe dei conti finanziari, che segnala i rapporti intrattenuti dal contribuente con tutti gli istituti finanziari stabiliti in Italia. Una volta individuata la banca con la quale il debitore ha rapporti, l’agente può notificare alla stessa una richiesta di dichiarazione stragiudiziale nella quale siano dettagliati le somme e i valori detenuti dall’istituto per conto del debitore stesso.

Nel caso il terzo non ottemperi all’ordine dell’agente della rispoccione, l’unica conseguenza è l’attivazione della procedura di pignoramento ordinaria davanti al giudice.

In caso di mancato pagamento è possibile il fermo dei veicoli e l’ipoteca sui beni immobili.

Fonte: Il Sole24Ore

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L’Antitrust multa l’Oreal per 270mila euro su tre prodotti con pubblicità ingannevole

Il Codacons invita le donne ad unirsi contro i finti effetti miracolosi delle creme di bellezza.

In particolare sono tre i messaggi pubblicitari dei prodotti che l’Antitrust ha dichiarato “esagerati”.

Si tratta di Lifactiv Retinol Ha a marchio Vichy, Cellu-metric sempre a marchio Vichy e Ultralift di Garnier, due prodotti antirughe e uno scontro la cellulite.

“Al di là del caso specifico, i messaggi pubblicitari che caratterizzano il settore della bellezza sono sempre più estremi e promettono effetti impossibili – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – per questo il principio ribadito dall’Antitrust è importante, anche se il valore delle sanzioni appare irrisorio rispetto ai benefici economici per le aziende derivanti da tali pubblicità’.
Ma la decisione dell’Autorità apre anche un altro fronte, quello dei risarcimenti. “Le donne che, credendo ai messaggi pubblicitari possono chiedere di essere risarcite, in relazione agli effetti promessi e non ottenuti. Addirittura – spiega Rienzi – sarebbe possibile avviare una class action da parte di sole donne contro i produttori di creme, unguenti e cosmetici vari, quando le promesse contenute nei messaggi pubblicitari e nelle etichette dei prodotti non vengono mantenute. Class action finalizzata ad ottenere non solo il rimborso di quanto pagato, ma anche il risarcimento per il “danno da illusione””