Call Center nel mirino: sanzione per 932mila euro

Dopo numerose denunce inoltrate dagli utenti, l’Agcom ha attivato delle verifiche sui comportamenti delle compagnie telefoniche. Ne è risultato che, in violazione della delibera 79/09/CONS, gli operatori coinvolti non hanno fornito in molti casi né il codice dell’operatore, né il codice della pratica di reclamo, anche se l’utente lo richiedeva specificatamente.

Quando un utente chiama i call center per un reclamo infatti, ha il diritto di conoscere il codice identificativo dell’operatore e il numero della pratica che lo riguarda.

Così il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni riunitasi sotto la presidenza di Corrado Calabrò, ha deliberato una multa di 290mila euro a carico di Telecom Italia, Wind Telecomunicazioni, Fatstweb, Tiscali Italia e Opitel-Tele2.

L’Autorità non si è fermata qui e ha sanzionato anche la società H3G con una multa di 58mila euro dopo aver accertato che la società non fornisce assistenza telefonica gratuita, ma addebita un costo di 0,33 euro agli utenti.

Inoltre, sono emersi altri comportamenti illegittimi da parte degli operatori, con ulteriori sanzioni, per la mancata interruzione del processo di portabilità nonostante l’esercizio del diritto di recesso nei termini e nelle modalità di legge; per il passaggio ad un altro operatore in assenza della preventiva acquisizione del consenso del titolare della linea; per la mancata comunicazione all’Autorità dell’indirizzo Internet relativo ai piani tariffari e alle relative condizioni contrattuali e le mancata pubblicazione sul sito web della società dell’elenco delle offerte vigenti; per la fornitura di servizi e sovrapprezzo attraverso l’utilizzo di numerazioni diverse da quelle stabilite dal Piano di numerazione.

Fonte: Agcom

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Prima Class Action: La risposta del Tar

Si è conclusa l’udienza davanti al Tribunale di Torino relativa alla prima class action italiana proposta dal Codacons, e che vede sul banco degli imputati Intesa SanPaolo, per la nota vicenda delle commissioni bancarie.
Il Tribunale – fa sapere l’associazione – ha ammesso le memorie del Codacons e ha ordinato all’istituto bancario di prendere posizione su tutte le domande proposte dall’associazione negli atti depositati il 19 e 21 aprile scorsi, e ha invitato le parti a giungere ad una eventuale conciliazione della controversia, fissando la prossima udienza al 27 maggio.
Il Tribunale di Torino, presieduto da Luciano Panzani, ha anche accolto la richiesta del Codacons di dare pubblicità alla causa, ma al momento limitatamente alla prossima udienza del 27 maggio, nella quale si deciderà su una possibile conciliazione.
Il pm Raffaele Guariniello e il suo pool, in rappresentanza della Procura della Repubblica di Torino, si sono espressi a favore della pubblicizzazione delle udienze.
“Da qui al prossimo appuntamento del 27 maggio – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, presente in aula assieme agli avvocati dell’associazione Tiziana Sorriento, Luciano Fanti, Giuliano Leuzzi e Michele Mirenghi – si apre la possibilità di trovare un accordo con Intesa SanPaolo relativamente alle clausole da noi ritenute illegittime con le quali sono state introdotte a danno dei correntisti commissioni ben più care del massimo scoperto”.