Il Codacons ha inviato oggi una lettera aperta ai magistrati italiani, in merito allo sciopero indetto dalla categoria per protestare contro la manovra del Governo. Si legge nella lettera firmata dal Presidente Carlo Rienzi:
“Da alcuni giorni il dott. Cascini, che rappresenta i Magistrati italiani, si affanna a dichiarare in TV che loro scendono in piazza a scioperare per ‘il bene dei cittadini’, ‘nell’interesse dei cittadini’, e altre frasi simili. Bene, il sottoscritto, umile rappresentante dei cittadini, sempre presente in tutte le battaglie civiche e di democrazia nel nostro Paese, ringrazia, ma prega il suddetto e la sua organizzazione di non accostare ancora la loro sciagurata decisione di fare sciopero ‘nell’interesse dei cittadini’. Ben comprendiamo che in realtà quando ti tolgono una parte dello stipendio hai tutto il diritto di protestare, ma è anche vero che i Magistrati, insieme ai Parlamentari, sono i meglio pagati nel nostro Paese e se un sacrificio si deve richiedere loro è giusto che di ciò tengano conto con una certa cautela di giudizio. E’ anche vero che l’orario del loro servizio, dalle 9 alle 14, quando va bene, è incrementato dalle ore e ore passate a casa a scrivere le sentenze e studiare i fascicoli. Ma dobbiamo essere sinceri: noi di questo lavoro a casa autogestito e auto controllato non siamo molto entusiasti. La presenza nell’ufficio, come avviene nel resto del mondo, sarebbe più utile per far lavorare anche il personale di cancelleria, mentre sbrigando l’arretrato a casa (tra TV, bambini, mogli e amanti, partite dei mondiali e altre amenità) non sempre e non tutti riescono a dare qual massimo di cui si vanta la categoria. Né a dire che nelle poche ore dedicate al pubblico ricevimento in ufficio la mattina essi riescano a dare soddisfazione alle tantissime domande che i cittadini vorrebbero porgere alla Giustizia. Allora, li invitiamo a farci controllare anche il lavoro a casa, a far cessare lo scandalo della commistione tra funzione giudicante e requirente, a farci ‘vedere’ con i nostri occhi che dopo le 14 i poveri Magistrati restano a casa a lavorare tutti, ma TUTTI però, e non i soliti quattro stakanovisti che pagano per tutti gli altri e vediamo se riescono a convincerci che il loro stipendio, che si aggira sui 7-10 milioni di vecchie lire AL MESE, non sia da sacrificare come quello degli altri dipendenti pubblici. E ancora, loro a scioperare, davvero non rappresentano un bello spettacolo, loro che condannano gli operai che bloccano le fabbriche e i cantieri, o i piloti e assistenti di volo che praticano lo sciopero bianco (che hanno annunciato anche loro nei prossimi giorni), loro che sono servitori dello Stato e svolgono una funzione pubblica altissima, come possono scioperare e non trovare altre forme di protesta del tipo restare al proprio posto a spolverare fascicoli arretrati e impedire prescrizioni di diritti e reati?
Una ultima considerazione sulla loro dura opposizione al provvedimento del Parlamento sulle intercettazioni: ma loro non devono fare le indagini con ciò che insegna la tecnica investigativa (anni fa non esistevano le intercettazioni eppure si indagava) e ciò che la volontà del legislatore mette a loro disposizione? Non si sentono un po’ esageratamente ‘casta’ quando pretendono di decidere loro di cosa devono essere forniti per poter indagare? Ma possono essere loro arbitri delle scelte del Parlamento (sulla cui bontà, ripeto, non entro) tra i diritti di indagine e i diritti alla riservatezza e alla intangibilità della vita privata? Bah!! Finisco con un invito: se i Magistrati vogliono davvero fare qualcosa per i cittadini, caro dott. Cascini, invece di archiviare con tre righe copiate da formulari le migliaia di denunce di cittadini per truffe, inganni, frodi finanziarie e di ogni altro genere (solo dal CODACONS ne arrivano alle Procure mille all’anno di cui l’85% viene archiviato senza indagini salvo poi trovare Giustizia in provvedimenti delle Autorità indipendenti o di giudici di periferia) stiano veramente più vicini (ma in ufficio non a casa) ai cittadini, prendendoli un po’ più sul serio, e dedichino i giorni di sciopero solo a mandare avanti, prima che si prescrivano, le decine di migliaia di denunce di imbrogli alla povera gente, indagini per le quali nemmeno hanno bisogno di usare il pericoloso strumento della intercettazione generalizzata.”
CARLO RIENZI
AVVOCATO
PRESIDENTE CODACONS