Il codice della strada e i nuovi accorgimenti

In relazione all’ipotesi di Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera, di procedere immediatamente con la corsia veloce sul ddl sulla sicurezza stradale, il Codacons chiede di modificare il testo emanato dal Senato.
Questo perchè in molti punti il Senato ha peggiorato quanto fatto precedentemente dalla Camera. Le modifiche introdotte al “vecchio’ Codice della Strada sono pochissime, insufficienti e non affrontano nessuno dei problemi e dei nodi emersi in questi ultimi anni, a cominciare dai comuni che invece di pensare alla sicurezza stradale pensano solo a fare cassa. Un’occasione perduta, poi, è la mancata previsione di vietare il fumo per chi guida. Ricordiamo che il 15% degli incidenti stradali dovuti a distrazione è riconducibile al fumo di sigaretta e che la media dei secondi di distrazione mentre si fuma una sigaretta al volante è di 11,5 secondi contro i 10,6 secondi per comporre un numero di telefono.
Ecco le principali modifiche al Codice della Strada che il Codacons chiede alla Camera di apportare:

  1. Minicar. Ridicole le modifiche al Cds introdotte. Le multe per chi trucca il motore (per il meccanico da 389 a 1.556 euro, per il proprietario da 148 a 594 euro) sono in pratica quelle già previste per chi circola con un veicolo modificato (da 389 a 1559 euro, art. 78 Cds). Occorreva invece sia la sospensione dell’attività per il meccanico colpevole sia l’incriminazione dello stesso in caso di incidente provocato da vetture modificate, sia multe almeno pari a quelle attualmente già previste per chi circola con un ciclomotore munito di targa non propria, ossia da 1.685,00 a 6.741,00 euro (art. 97).;
  2. Comuni e art. 208 Cds. Peggiora il Cds rispetto a quanto approvato dalla Camera rispetto alla destinazione dei proventi delle multe, peraltro già insufficiente. In pratica cambia la ripartizione delle multe tra ente proprietario e comuni, ma non si elimina alla radice il conflitto di interessi, cosa possibile solo stabilendo che il 100% delle multe deve essere destinato esclusivamente alla sicurezza stradale, indipendentemente dalla ripartizione.
  3. Multe per i comuni. Occorreva mantenere il taglio del 3% ai trasferimenti statali per i comuni che non rispettano art. 208, anche laddove si prevede di inviare la relazione annuale a Viminale e al ministero competente.
  4. Niente modifiche sulla durata del giallo. Il Codacons chiede di modificare l’art. 41 del Codice della Strada ed il suo regolamento attuativo, stabilendo che il giallo duri sempre minimo 4 secondi, 5 secondi nel caso sia presente il semavelox.
  5. Rimozione di tutti i cartelli che indicano la presenza di un autovelox, quando questo non è effettivamente presente e attivo.
  6. Possibilità di installare semavelox solo previa autorizzazione del Prefetto, togliendo la illegale disparità tra postazione fissa di autovelox e semavelox.
  7. Obbligatoria la progressiva introduzione di pavimentazioni con effetto drenante.
  8. Tutor e postazioni fisse di autovelox anche nelle statali e nelle strade più pericolose con avviso agli automobilisti.
  9. No agli ausiliari della sosta e loro trasformazione, previo esame, in vigili urbani.
  10. Nessuna multa per chi fuma mentre guida.
  11. No al contributo unificato per chi presenta ricorso al giudice di pace e obbligo, per quest’ultimo, di comunicare la data dell’udienza anche se non si è domiciliati nel territorio di competenza del giudice di pace.
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Multa a SNAV per pubblicità ingannevole

Il Tar del Lazio ha confermato la sanzione irrogata dall’Antitrust nei confronti della società Snav, la società di trasporti marittimi. La vicenda nasce da un esposto del Codacons, che denunciò l’ingannevolezza di alcuni messaggi pubblicitari diffusi da Snav su quotidiani, mass media e sul suo internet, in grado di fuorviare i consumatori influendo sulle loro scelte economiche.
L’Antitrust accolse la denuncia dell’associazione, elevando una multa pari a 224.000 euro, contro la quale Snav presentò ricorso al Tar del Lazio, sostenendo la correttezza delle proprie pubblicità.
I giudici del Tribunale Amministrativo hanno ora convalidato la denuncia del Codacons e l’ingannevolezza dei messaggi pubblicitari, confermando la multa dell’Autorità garante per la concorrenza.
Nello specifico le pubblicità contestate erano le seguenti:
un messaggio pubblicitario rilevato sul sito internet della società, diretto a promuovere la tariffa “a partire da 1 euro’ per il trasporto sulle tratte servite da Snav; un messaggio pubblicitario diffuso attraverso il Corriere della Sera, caratterizzato dal claim “SNAV: Low cost a cinque stelle’ e recante l’avvertenza “offerte soggette a limitazioni. Tasse e diritti esclusi’ diretto a promuovere tariffe per il trasporto di “auto e moto a partire da 1 euro’ e per il trasporto di passeggeri “a partire da 10 euro’; uno spot televisivo rilevato su Rai Uno, con apparizione contemporanea della scritta “Tariffe a partire da 10 euro’ e dell’avvertenza “promozione soggetta a limitazioni’; uno spot radiofonico diretto a promuovere l’offerta tariffaria per il trasporto passeggeri, che si concludeva con l’avvertenza “promozione soggetta a limitazioni”.