Prestito sociale d’onore, il debito si rimborsa attraverso l’assistenza.

L’intervento si propone di sostenere le famiglie residenti in Valle d’Aosta nella gestione di momenti finanziariamente critici, causati da eventi imprevisti o straordinari della vita (quali la perdita del lavoro, malattie, lutti, nascite ) e/o da spese inattese ma a cui è necessario far fronte per la salute, per l’abitazione principale, per l’autovettura . Da quest’anno, oltre alla restituzione dell’importo in denaro o con prestazione di specifica attività lavorativa, è previsto anche il rimborso attraverso la cura e l’assistenza di familiari non autosufficienti.
Per presentare domanda di accesso agli interventi di credito sociale, ci si deve rivolgere agli Sportelli sociali presenti sul territorio o agli uffici della Finaosta (tel. 0165 269211), che orienteranno i cittadini verso gli operatori territoriali iscritti all’elenco regionale, con lo scopo di accompagnare e facilitare la presentazione delle istanze.

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In onda la soap “continuavano a chiamarlo trenivda”

Come previsto, torniamo ancora una volta alla oramai infelice soap tra trenitalia e regione, e soprattutto ad essere ricattati dalla società Trenitalia.
Nel corso di una riunione con le altre associazioni e la Regione Valle D’Aosta avevamo espressamente richiesto l’istituzione di un piano B inerente il rapporto con Trenitalia, ma la proposta venne respinta dal resto dei presenti alla riunione.
Vogliamo quindi ribadire il nostro principio, e condurre,  la discussione sul problema principe: Perchè trenitalia ci può ricattare portandoci all’isolamento? Perchè sarebbe un disastro la riduzione dei treni?
La risposta è semplice quanto drammatica, perchè siamo facilmente ricattabili.
Non abbiamo né un piano B né  probabilmente un piano A. Abbiamo infatti rinunciato ad un servizio pubblico via terra eliminando praticamente tutti gli autobus per Milano e Torino, abbiamo le tariffe più alte d’Italia per i pedaggi dell’autostrada, gli studenti universitari oramai privi dei buoni trasporto preferiscono affrontare il viaggio in auto, anche per evitare incontri poco graditi sul treno e l’aeroporto non è si è mai sviluppato, né si sa se e quando partirà.
Abbiamo praticamente dato in mano a Trenitalia le chiavi d’ingresso alla nostra regione, la stessa Trenitalia che considera la nostra tratta un ramo secco. Sembriamo di fatto inseguire una sola donna che ci ha fatto capire in tutti i modi che non ci ama.
Fino a quando questo tira e molla potrà durare? od ancora peggio, quando Trenitalia ci volterà definitivamente le spalle? Temiamo che finirà, come sempre, in questi casi, tanti soldi spesi per un’emergenza che non accontenterà nessuno.