ecco gli aumenti per le famiglie italiane nel 2013

(ilsole24ore) Anno nuovo, aumenti nuovi. Finiti i festeggiamenti, gli italiani si troveranno a pagare di più per i servizi per una spesa complessiva che secondo i consumatori si aggira sui 1.500 euro l’anno a famiglia. In dettaglio, tuttii rincari di Capodanno. E da luglio, l’Iva passerà dal 21 al 22%.

– Bolletta gas. Il rincaro sarà dell’1,7%, pari a 22 euro
all’anno.
– Autostrade. Aumenti medi del 2,91%, su rete Aspi del3,47%.
– AeroportI. Le tasse a carico dei passeggeri saliranno allo scalo di Fiumicino da 16 a 26,50 euro.
– Rifiuti. Arriva la Tares, che sostituirà Tarsu e Tia.Secondo i consumatori, si tratterà di un aggravio di 64 euro a famiglia (+25%).
– Poste. Più cari di 10 centesimi i francobolli per le lettere, e di 30 centesimi per le raccomandate. Il canone annuo del Bancoposta sale da 30,99 a 48 euro.
– Rai. Il canone passa da 112 a 113,5 euro.
– Conti depositi e buoni postali. L’imposta di bollo passa dallo 0,10 allo 0,15%. Esenti buoni postali fruttiferi con
rimborso inferiore a 5.000 euro e i fondi pensione.
– Acqua. La tariffa aumenta di 26 euro l’anno a famiglia.
– Multe. Più alte le contravvenzioni stradali.
Lieviteranno del 5,9%. Ad esempio, il divieto di sosta passa da 39 a 41 euro, l’eccesso di velocità (fra i 10 e i 40 Km all’ora oltre il limite) da 159 a 168. Chi non mette la cintura potrà essere sanzionato con una multa che passa da 76 a 80 euro e se si parla al telefonino mentre si guida si rischia di dover pagare 161 euro (fino a ieri, 152).
– Rc auto. Le polizze dovrebbero aumentare del 5%, ossia di 61 euro l’anno.

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Gas, truffa da 430 milioni rischia di abbattersi sui consumatori

La mega truffa dei “furbetti del gas”, così come li ha chiamati il Corriere della Sera, potrebbe avere conseguenze disastrose sulle bollette dei poveri consumatori, che rischiano di dover colmare un “buco”stimato inizialmente in 300 milioni, ma che ormai ammonta a circa 430 milioni.
La truffa risale a fine 2011, quando, in seguito all’apertura del mercato del gas, venne assegnato a Snam, il fornitore più grande, la gestione in modo neutrale della Borsa del gas, cui partecipano venditori e trader. Snam infatti, era l’unico soggetto che garantiva i volumi necessari per permettere ad aziende e grossisti l’acquisto di ingenti quantitativi di gas. Per prendervi parte e per evitare che l’attività si trasformasse in speculazione finanziaria, bisognava rilasciare delle garanzie. Tuttavia qualche azienda fa ricorso al Tar, vince la causa e le garanzie vengono meno. Ad inizio gennaio, in attesa che la situazione si ristabilisca, trascorrono un paio di mesi caratterizzati da assenza dell’obbligo di copertura. Ad approfittare di questo vuoto normativo  entrano in scena alcuni operatori senza scrupoli che si fanno consegnare del gas dalla Snam, senza o con scarse garanzie, lo vendono e non pagano le fatture. Tra questi accade poi che qualcuno si rimetta in riga, altri avviino una transazione e altri ancora restino nell’ombra. Succede inoltre che, qualche sigla societaria appaia e scompaia nel giro di poco tempo, tanto che la Snam si vede costretta a chiudere i contratti di trasporto con le aziende inadempienti più “sospette”, tra le quali ad esempio la En Gas & Oil spa e la Demas Power Sa, società costituita a Lugano lo scorso giugno.
Ma intanto il “buco” stimato si aggira intorno ai 300 milioni, adesso lievitato a ben 430 milioni di mancati pagamenti, conditi soprattutto, da circa 30 milioni di euro frutto di false fideiussioni. Una frode che ha colpito in primis la Snam, poi le aziende in regola e infine rischia di travolgere i consumatori e le loro bollette, anche se il pericolo è stato più volte scongiurato sia dall’Autorità e sia dai soggetti interessati.
Intanto l’Autorità per l’energia, alla notizia dei primi scoperti ha già aperto un’indagine e ha lanciato un avvertimento alla Snam, la quale non avrà diritto ad alcun rimborso se non assumerà un ruolo attivo per arginare il fenomeno