1° Class Action contro le banche: il massimo scoperto

Aosta 21 gennaio 2010

Class Action contro le banche Unicredit e Intesa Sanpaolo: 6,25 miliardi da restituire agli utenti

Il Codacons chiama in giudizio le banche per le commissioni anomale denunciate all’Antitrust e chiede un maxi risarcimento per i correntisti raggirati.

Il Codacons ha notificato due citazioni in Tribunale contro due colossi bancari: Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Se i giudici dovessero accogliere le istanze dell’associazione, tutti i correntisti di queste banche potranno aderire alla class action chiedendo di essere risarciti per le maggiori spese sostenute e senza necessità di rivolgersi al Giudice.

Tutti coloro che dispongono di un conto corrente bancario presso questi istituti, possono fornire una preadesione all’azione collettiva.

Apre così, con una class action, il mese di gennaio il Codacons.

L’Antitrust ha rilevato, per chi va momentaneamente in rosso sul conto, che gli scoperti transitori di conto corrente risultano aumentati fino a 15 volte rispetto alla vecchia commissione di massimo scoperto. “Le nuove condizioni economiche – si legge nella nota del Garante – si presentano in cinque casi peggiorative, in una misura che varia da circa il doppio sino a quindici volte. In un sesto caso, le condizioni sono risultate equivalenti a quelle vigenti con il precedente regime normativo, mentre solo in un caso sono più vantaggiose”. Comportamento illegittimo che produce un danno economico ingente per i consumatori.

In altre parole, nonostante la commissione di massimo scoperto sia stata eliminata, nuove commissioni bancarie che hanno sostituito la cms si stanno rilevando più costose per i clienti

Secondo l’indagine Antitrust, si tratta di aliquote sempre più “pesanti” rispetto alla commissione di massimo scoperto, quando gli utilizzi delle somme avvenivano entro il fido e più vantaggiose solo se si “sconfinava” rispetto alla somma affidata. Così il massimo scoperto, definito dal presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, una “prassi iniqua e penalizzante”, risulta ora sostituita da commissioni di istruttoria urgente che risultano addirittura nettamente peggiori rispetto alle strutture di prezzo previste precedentemente.

Per coloro che vogliono preaderire all’azione collettiva, dovranno compilare l’apposito modulo che riceveranno inviando una mail a commissionibancarie@codacons.it e devono conservare gli estratti conto della loro banca come prova del danno subito.

Per ulteriori informazioni la preghiamo di chiamare la sede regionale allo 0165 238126.

Fax: 0165 264652 ;  E-mail: info@codacons.vda.it

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Canone Rai

Aosta 14 gennaio 2010

Canone Rai: gli ultra 75enni possono richiedere l’esonero della tassa

Il Codacons informa gli ultra 75enni i requisiti necessari per non pagare il canone

Secondo l’Art. 1 del R.D.L. del 21/02/1938, il canone dev’essere corrisposto da chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del relativo utilizzo.

Con l’Art. 1, comma 132 della legge finanziaria 2008 si vengono a modificare alcuni parametri.

A decorrere dall’anno 2008, quindi, i soggetti di età pari o superiore a 75 anni, con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, è abolito il pagamento del canone Rai esclusivamente per l’apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza.

La durata dell’esenzione ha validità annuale, dovrà quindi essere richiesta l’esenzione ogni anno.

Per poter inviare la domanda di esenzione e sapere quale documentazione inviare, si dovrà consultare Televideo o il sito www.abbonamenti.rai.it dove verrano pubblicate le istruzioni.

Per ulteriori informazioni la preghiamo di chiamare la sede regionale allo 0165 238126.

Fax: 0165 264652 ;  E-mail: info@codacons.vda.it